27 marzo 2007

Profilo dei corsisti: Claudio Facondini

Ciao,
mi chiamo Claudio. Scusate il ritardo nel presentarmi....non è stato per darmi delle arie, giuro  Vivo a Cento di Ferrara, 37 anni (i primi 36 passati a Bologna).

A 37 anni dovrei già avere un'impostazione nella vita, una direzione chiara sul futuro professionale.....Io invece ne sto cominciando una adesso.
Non è una posizione comoda. Magari può evocare una atmosfera di avventurosa intraprendenza ... ma può anche essere....una “coglionata”. Soprattutto se si aspira a lavorare in pubblicità. E neanche come venditore...ma come di creativo!

Forse “avrei dovuto pensarci prima”.
Ma ho sempre trovato questo stereotipo alquanto strano. Evidenzia sì, una mancanza di lungimiranza che è poi conseguenza di un presente un po' dubbio ..., ma non ho mai accettato la saccenteria con cui persone poco fantasiose brandiscono questo tormentone avaro di “spirito propositivo”. Hanno un po' la pretesa che ci si debba sempre formare l'idea giusta al tempo giusto.....quasi in orario.

Ma come diceva una vecchia canzone degli AC/DC “sei troppo vecchio per ricominciare ma ancora giovane per non provarci...”
In verità non si tratta di dover ricominciare.... ma di “diversificare”....come fanno i quotidiani. Son partiti che vendevano giornali e adesso esci dall'edicola con una lavatrice o un'assicurazione auto come inserto..

A 17 anni uscii dalla scuola alberghiera e non ci tornai. Il prestigio per una professione interessante, guadagnare i primi soldi e il non dover più sbattersi a studiare mi fecero maturare la grande decisione di puntare a diventare uno chef. Possibilmente bravo, e pagato.

Dieci anni più tardi decido che non è l'amore della mia vita. Ritorno a studiare di sera, poi l'università (...ci scappa anche matrimonio e figlio). Scienze della comunicazione mi è piaciuta subito, e sulla pubblicità e comunicazione aziendale ho speso la mia migliore attenzione.

Dopo le prime centinaia di cv spediti e i primi colloqui ti accorgi di qualcosa che non avevi studiato: le agenzie pubblicitarie sono in linea di massima “aziendine”, che magari manovrano badget enormi, al cui interno trovi: chi comanda, chi vende (l'account) e due creativi. Se non sai fare il creativo puoi provare a vendere. Che sarebbe: puoi sbatterti fuori e pedalare per l'agenzia, e tanto anche...poi...se concludi qualcosa tanto di guadagnato (per l'agenzia....). altrimenti....vuol dire che non sei tagliato per questo...

Inoltre, del fatto che hai studiato tanto di semiotica e di sociologia a queste persone non interessa molto. Serve? Ma tu cosa sai fare di preciso?
Non discuto qui cosa valga avere una cultura. Di certo al momento non so essere d'aiuto di fronte a un brief. Questo è il dato concreto...
L'account non lo vorrei fare. L'art director è interessante. Ma il copy è ciò che mi piace! Possibilmente copy in senso lato, cioè che possa approcciare alla maggior parte di testi possibili, commerciali, burocratici, etichette dei prodotti... Quello che risolve i problemi quando c'è qualcosa da scrivere.

E mi serve cominciare con qualcosa di pratico.
Ciò che vorrei dal corso è rompere il ghiaccio....e poter parlare con persone che già ne sanno. Le prime due lezioni mi sembrano molto meritevoli di ulteriori approfondimenti.....cioè: non da mollare lì,....ma continuare a rifletterci, approfondire e praticare.
A
uguro a tutti quindi un buon proseguimento...continuerei a parlare, ma lo spazio è finito :-)...per cui a presto! Ci sentiamo tra un commento e un altro magari....
Claudio

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