Adoro la pubblicità. Un amore inconscio che sfortunatamente ho razionalizzato solo da un anno. Laureato in comunicazione istituzionale e d’impresa, essere anche un musicista mi ha deviato verso tirocini in agenzie di organizzazione eventi e spettacolo. Ma è bastato poco per capire, con amarezza, quanto fosse diverso il lavoro che mi aspettavo. Colpa mia.
La scrittura creativa l’ho conosciuta da cantautore in erba, sbattendo i denti sul blocco dello scrittore, cercando di dare un ritmo alle parole per sposarle bene con la musica. Si aggiunga un po’ di esperienza da addetto stampa, recensioni musicali, una buona dose di “arte dell’arrangiarsi”.
Oggi sono disoccupato come un pompiere ad Atlantide, ma almeno ho le idee chiare. Lo so, nel mestiere del pubblicitario c’è ben poco di “artistico”. Eppure mi affascina, perché in un’era in cui ogni cosa è merce, la pubblicità diventa l’unico grande valore aggiunto di un prodotto uguale in tutto e per tutto ad altri diecimila. Devi essere creativo per farlo emergere tra i suoi simili, e prima ancora un professionista nell’analizzare obiettivi e problematiche di ogni progetto comunicativo.
Ho 28 anni, sono giovane ma ancora per poco e il precariato è un macigno in tasca. Adesso che so cosa voglio fare da grande, bisogna che pedali forte in salita, senza sapere quanto manca al traguardo. Solo pedalare. E allora qual è il modo migliore se non farlo in squadra? Affrontare con voi questa montagna e i suoi ostacoli, per diventare forte più velocemente di un talento solitario, per correre soprattutto con chi ha più esperienza di me. Rincorrendo quella sudata maglia rosa in copywriter e redattore d’impresa, prima che si rompa la bici.
24 ottobre 2008
Profilo dei corsisti: Enrico Lombardi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento