11 settembre 2008

Profilo dei corsisti: Davide Morisi

Più che di me stesso, preferisco parlare degli altri. Osservare il mondo che mi circonda, raccontare fatti che accadono, scrivere storie. Eppure, lo ammetto, una presentazione personale è pur sempre doverosa.

Venticinque anni, bolognese, fresco di laurea specialistica in scienze della comunicazione, mi accingo a intraprendere una nuova professione. O, perlomeno, ci provo. Anche perché l’utilità di cinque anni di università, sinceramente, si sta rivelando un po’ scarsa, così come l’offerta in campo pubblicitario nella piccola Bologna. Tuttavia non mi preoccupo, perché, se non altro, coraggio e intraprendenza non mi mancano.

Molte più soddisfazioni in questi anni le ho ottenute dal lavoro svolto parallelamente agli studi: da quattro anni collaboro con alcuni quotidiani locali (“il Domani di Bologna”, “il Resto del Carlino”) e dagli inizi del 2007 sono iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dell’Emilia Romagna. Un’esperienza davvero bella e stimolante che mi ha permesso di entrare in contatto con innumerevoli realtà locali, ampliando l’orizzonte delle mie conoscenze. Soprattutto mi ha dato tanto l’anno che ho trascorso in redazione, sempre al “Domani”, dove ho potuto cimentarmi direttamente con quella che fin dalle elementari è la mia passione: la scrittura. Un anno passato non solo a scrivere articoli, ma anche, soprattutto, a leggere, correggere, “tagliare” e titolare testi altrui. Come punti cardinali, oltre ovviamente alla correttezza e alla completezza dell’informazione, la chiarezza e la qualità della scrittura: poche parole pregnanti in cui condensare il massimo di informazione con il maggior grado di comprensibilità.

È con questo spirito, dunque, che mi avvicino al mestiere di copywriter, ben consapevole che si tratta di un tipo di scrittura molto diversa da quella dei giornali, anche se accomunata, credo, dagli stessi obiettivi di sinteticità e precisione del linguaggio. Un’ideale di scrittura che mi piace accomunare al concetto di scultura per Michelangelo: togliere “il soverchio” dal marmo grezzo, fino a raggiungere la forma perfetta.

Ma ora basta prendersi troppo sul serio… Attendo l’inizio del corso e auguro buon lavoro a tutti!

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