Non sono una copy, ma solo una writer nel senso più semplice del termine: scrivo. Per essere precisi scrivo esattamente dal 3 ottobre del 1970, giorno in cui misi piede per la prima volta nell’imponente edificio scolastico di epoca fascista della scuola elementare Nazario Sauro di Milano. Nella stessa scuola 25 anni prima aveva trovato posto la mia allora giovane mamma, con tanto di penna, calamaio e immancabili trecce. Ed è stato solo per un puro caso che le mie due bambine non si siano sedute sugli stessi banchi (bizzarrie dell’assegnazione dei bacini d’utenza scolastici). Conservo ancora con nostalgia quel piccolo quaderno a quadretti, il primo di una lunga storia ricca di ricordi di maestre, professori e docenti, via via sempre più numerosi, il cui passaggio ha lasciato a volte un’impronta incancellabile, altre solo la sensazione di un incontro sfuggente, senza peso. Scrivo ancora, quasi sempre per lavoro, altre volte per necessità, altre per puro divertimento. Scrivo sempre: compilo lunghe liste della spesa, completo, o almeno ci provo, griglie e schemi di parole crociate, scrivo quando correggo i compiti delle mie figlie, scrivo seduta alla mia scrivania in ufficio, ma soprattutto scrivo per esserci perché le parole, così come le fotografie (mia grande passione giovanile), ci sopravvivono e raccontano qualcosa di noi. Leggere e scrivere, scrivere e rileggere, sembra quasi che il destino di molti di noi sia racchiuso in due decine o poco più di lettere dell’alfabeto. Ma quante sono le combinazioni possibili? Se poi aggiungiamo i punti, le virgole, i punti esclamativi e interrogativi a quanti miliardi di combinazioni possiamo arrivare? Certo la maggior parte di esse non merita di essere letta, ma altre sono entrate nella storia del mondo, nella nostra stessa storia e allora… che meraviglia! Forse perché le parole non sono solo una combinazione matematica di lettere, ma semi che incontrandosi generano nuovi embrioni, nuove vite che sopravviveranno a chi le ha pensate e scritte, che sopravviveranno a tutti noi.
Con la speranza che questo corso possa accendere una nuova piccola luce, faccio a tutti un sincero augurio di una vita lunga, serena e piena di buone parole.
14 settembre 2008
Profilo dei corsisti: Paola Contini
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