Sono una giornalista (precaria) per mestiere.
Una creativa per aspirazione e, forse, per indole.
Scrivo "cose" da sempre.
La mia prima "opera" fu, nel lontano 1984, una favola scarabocchiata su un
foglio a quadretti, rubato a mio fratello maggiore. La intitolai "Il
fior di loto e la margherita". Non era una storia d’amore, ma di affinità emotiva, ricercata nella diversità.
E questa è un po’ la sintesi del mio stile di vita.
A quel tempo pensavo che mi sarei laureata a 23 anni e che avrei insegnato, come mia madre. Avrei insegnato l’alfabeto ai bambini africani, pensavo.
D'altronde, io stessa volevo avere la pelle nera...o per lo meno scura, come la mia
Barbie esquimese, l’unica che non abbia subito i mie drastici tagli di
capelli, nei quali mi cimentavo per imitare mio nonno paterno, barbiere di mestiere, che non ho mai conosciuto.
Da allora tanto inchiostro ha versato la mia penna.
Sempre nero e, possibilmente, fluido.
Dal 2000 ho iniziato a collaborare per varie testate locali.
Dopo quasi dieci anni di “formazione sul campo”,oggi, sono corrispondente per il
quotidiano che ha fatto la storia dell’informazione nel Mezzogiorno,
almeno così dicono.
Ho sempre desiderato mettere a frutto la mia voglia di raccontare, di comunicare, di "trasmettermi" attraverso le parole.
E, in parte, ci sono riuscita. Ma non mi basta. Non ancora.
Al di là dei “pezzi”, scrivo, per lo più, racconti brevi. E’ indispensabile, per
la mia pace interiore, che le storie abbiano un inizio e una fine ben
definita. E temporalmente circostanziata.
Amo le virgole, che danno ritmo agli stati d'animo, oltre che alle frasi.
Mi piacciono anche i punti. Ma devono essere "fermi".
La politica è una delle mie più grandi passioni, insieme alla musica,al canto, alla scrittura e alla lettura.
Prediligo le scrittrici donna, meglio se poco conosciute, ma odio la questione di genere e le quote rosa.
La scrittura mi è necessaria per vivere: senza non potrei.
E non mi riferisco al lato economico.
Nei periodi bui della mia esistenza la penna è stata una nemica, così come le parole scritte da altri. Ma, non appena ho deciso di riprendere il mio viaggio, seguendo la strada dei mattoni gialli che porta al regno di Oz, la prima cosa che ho messo in valigia è stata una bic nera.
Maria Vita
29 aprile 2009
Profilo dei corsisti: Maria Vita Della Monica
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